90 anni con Danilo

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Racconto collettivo delle iniziative

Il 28 giugno 1924 Danilo Dolci nasceva a Sesana, allora in provincia di Trieste, oggi territorio sloveno.

A 90 anni di distanza, una serie di iniziative in giro per l’Italia ne ricorda lo straordinario contributo alle battaglie per la pace, i diritti e la giustizia a partire da Trappeto, luogo simbolo della sua attività per il riscatto sociale e culturale delle zone più sofferenti della Sicilia.

Collaboratori storici, giovani che non hanno avuto l’opportunità di incontrarlo, persone attratte dal suo approccio nonviolento e ancora educatori che oggi ripropongono la maieutica reciproca: tutti insieme ne ricostruiscono la memoria per tenerne vivo l’impegno, diffondendo quella che, in visita al Borgo di Dio, don Luigi Ciotti ha definito una metodologia di liberazione.

Per inviare il tuo contributo, scrivi a info@danilodolci.org



Contributi da lontano

Roberto Ruffino – Segretario Generale, Intercultura
Il nome di Danilo Dolci per Intercultura è legato agli incontri internazionali che, sul finire degli anni ‘60 e nella prima parte degli anni ’70, la nostra Associazione organizzò a Trappeto, presso il Borgo di Dio, con gli studenti stranieri che avevano trascorso un anno in Italia e si accingevano a rientrare a casa.
Si trattava di incontri di due settimane, alla fine dell’anno scolastico, quando i nostri borsisti stranieri che avevano trascorso un anno nelle città del Centro/Nord, venivano a conoscere una realtà socio economica molto diversa ed a capire le ragioni di un sottosviluppo, che nel caso specifico era quello siciliano, ma che aveva molte somiglianze con altre forme di sottosviluppo in altre parti del mondo.
Discutendo per giorni e giorni con Danilo Dolci, che partecipava molto attivamente a questi incontri, i ragazzi acquistavano strumenti di analisi che gli sarebbero serviti in seguito per interpretare la situazione politica e sociale del proprio Paese. Fu una scuola pratico-teorica, di cui si ricordano ancora oggi con gratitudine, come afferma – ad esempio – il prof. Jeff Frieden, che oggi insegna all’Università di Harvard.
Il Borgo di Dio a Trappeto fu anche la sede del primo incontro importante di riflessione pedagogica sugli scambi internazionali di studenti in Italia. Il seminario fu organizzato nell’estate del 1975 e vi parteciparono volontari di Intercultura, educatori, funzionari del Ministero dell’Istruzione e naturalmente Danilo Dolci. In quell’occasione furono affrontati per la prima volta temi che diventarono poi oggetto di riflessione e approfondimento per Intercultura sino ai nostri giorni, sino al progetto attuale di creare una Fondazione per il dialogo interculturale e gli scambi giovanili internazionali.
Al di là della metodologia maieutica proposta da Dolci e ampiamente utilizzata nella nostra Associazione nel lavoro con gli studenti che ospitiamo da tutto il mondo, rimane in noi il ricordo di un uomo di dialogo, che ci ha favorito l’incontro con istanze di altre parti del mondo. È giusto che al suo nome sia stata dedicata una scuola di Palermo, come sarebbe giusto che i Comuni di Trappeto e Partinico gli dedicassero una strada.
Alberto L’Abate - Università della Pace, Firenze
Vedo con piacere che il Borgo di Dio è stato finalmente risistemato. Spero di poter venire a vederlo prima o dopo. [ … ] Noi abbiamo ricordato Danilo non molto tempo fa, al Quartiere Le Piagge di Firenze, sia riproiettando il primo documentario di A. Castiglione su di lui, sia ascoltando i canti di un gruppo di Catania, “I Canta Storie”, venuto appositamente a Firenze per ricordare, oltre Danilo, anche Giuseppe Ganduscio, loro maestro, che ha lavorato come volontario da Danilo e ha scritto un bellissimo libro: “Perché il Sud si ribella” (Libri Siciliani, Palermo). È lui che mi ha insegnato ad amare Gramsci, che anche Danilo amava, e a considerarlo un maestro di nonviolenza. Ieri ho incontrato a Firenze Michael Nagler dell’Università di Berkeley (USA), che è stato uno dei promotori dell’acquisto della documentazione di Danilo da parte di quella Università. Nagler, nell’ultimo suo libro : “The Nonviolence Handbook: A Guide for Practical Action”, dedica varie pagine a Danilo come esempio positivo del progetto costruttivo della nonviolenza. Il libro verrà tradotto anche in italiano. Auguri per il vostro incontro ed arrivederci ad altra occasione. Con affetto,
Alessandro Galeazzi – IV Liceo Scientifico “G. Perlasca” – Idro (BS)
Carissimi amici, mi duole molto non potervi raggiungere in questi due giorni di condivisione, cultura e divertimento ma, a causa di impedimenti estranei alla mia volontà, è per me difficile lasciare la Valle Sabbia, una piccola valle in provincia di Brescia. Grazie ai laboratori maieutici, abbiamo scoperto e dimostrato che la via da seguire per la formazione di individui colti, consapevoli e liberi è ben diversa da quella che siamo spinti a credere. È un percorso in cui nessuno ha alcuna arroganza sul prossimo, dove le necessità di ciascuno sono soddisfatte e nel quale la verità oggettiva viene raggiunta grazie alla condivisione di ogni singola verità soggettiva. Un cammino in cui la bellezza delle Arti non si limita ad essere mero nozionismo, ma viene vissuta in prima persona dai singoli individui. Sarà nostro dovere portar a conoscenza di tutto ciò il maggior numero di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne ed uomini, rendendo loro partecipi della bellezza del mondo, della conoscenza, della giustizia e della solidarietà. Un forte abbraccio.
Circolo Don Puglisi–Peppino Impastato – Pozzallo (RG)
Cari amici … caro Amico! siamo impossibilitati a spostarci per venirvi a trovare e condividere il ricordo sentito e gioioso del sempre “vivo” e attuale Danilo Dolci. Ci limitiamo a recapitare questo messaggio, che ha come mittente l’estremo Sud della Sicilia orientale. Un filo resistente e invisibile ci lega, il filo delle idee, della buona volontà, della fratellanza, della nuova e fresca proposta verso la nostra società che stenta a trovare momenti di coesione, crescita e arricchimento come quello che ci propone oggi il Centro Sviluppo Creativo Danilo Dolci. Noi, nel nostro piccolo, proseguiamo costantemente nell’opera di sensibilizzazione del territorio, attraverso tante piccole grandi iniziative che riguardano i giovani, (fondamentale cercare di proporre un’alternativa alla seducenti e spesso effimere lusinghe dell’imperante modernità), e i meno giovani che hanno, a nostro parere, il compito, la responsabilità e l’occasione, di tracciare la strada maestra per chi verrà dopo di loro. “Il viaggio della speranza” ci tocca quotidianamente nell’intimo con il susseguirsi senza soluzione di continuità di sbarchi nella nostra piccola città. Abbiamo visto fratelli lasciarci la pelle a poche bracciate da noi, nello stesso mare nel quale in questi giorni ci ripariamo con un tuffo dal caldo. C’è tanto da fare e tanto vogliamo fare, e sapendo che non siamo soli a cercare di dare un alito di speranza a questo mondo, ci sentiamo più forti!
Franco Però – Regista, Trieste
Caro Amico, mi fa felice la notizia del restauro del Borgo di Trappeto, e mi colpisce – non ne avevo mai fatto caso prima! – la data scelta della festa, ovvero quel 28 giugno che, cent’anni fa, assieme alla nascita di tuo padre, vide l’attentato di Sarajevo: l’atto che inconsapevolmente portò poi alla tragica carneficina della I guerra mondiale; quale data migliore per festeggiare la ri-nascita di un luogo dedicato alla nonviolenza? Unico elemento negativo è il fatto che proprio quel giorno sarò impegnato a Trieste (e a Rovereto: sotto la campana della Pace!) per cercare attraverso dei racconti di far capire gli errori di quei tempi: vuol dire che cercherò di andare a Sesana, in ricordo di Danilo! Un abbraccio e un grande in bocca al lupo per tutto!
Mara Benadusi - F. I. L. Festival, Catania – Siracusa
Quest’anno abbiamo scelto di dedicare il Festival della Felicità Interna Lorda al tema delle Città Felici. [ … ] Cosa significa costruire spazi urbani più accessibili e a misura delle donne, dei bambini, dei migranti, dei modi in cui questi vivono, desiderano e costruiscono le proprie identità? [ … ] Con la sua visione di una città dove il lavoro non si trasformi in mera rapina della terra, dove le energie, soprattutto quelle illimitate, ricevano giusta valorizzazione potenziando benessere e salute, Danilo Dolci accompagnerà le tre giornate del Festival, aiutandoci ad immaginare come “dall’intimo dei suoi quartieri” la città possa nuovamente fiorire esprimendo il bene comune.
Federica Miano – Istituto Tecnico Aeronautico Ferrarin, Catania
Insegno lettere alle superiori di Catania, e sto svolgendo una tesi di seconda laurea sul concetto di educazione in Danilo Dolci e in antropologia. Ho conosciuto Amico perché cercavo testi per la mia tesi, e lui ha spontaneamente accettato di svolgere qualche laboratorio maieutico con i miei ragazzi. E’ stata un’esperienza breve perché non inserita in un progetto programmato, non facile ma intensa. Intensa, perché l’educazione come comunicazione profonda è qualcosa di spesso estraneo all’istituzione-scuola, e quando capita lascia un segno in tutti. Non facile, perché credo che la comunicazione profonda sia spesso vista, nella scuola tecnica, come qualcosa di fuorviante, deviante, che genera sospetti. È la relazione vera con l’altro spesso a generare sospetti, diffidenze, perché non fondata sull’utile o sulla distrazione. Il vero educatore non dovrebbe però essere solo tecnicamente utile, ma suscitare domande a cui tentare di rispondersi reciprocamente, insegnante e studenti, per crescere insieme, andare oltre i limiti imposti dalle condizioni in cui si agisce. Sono qui a domandarmi ancora una volta come riuscire ad agire senza che quei limiti diventino una prigione, ma invece siano un’occasione del rischio e della scommessa di vivere.
Lawrence Baldassaro – Coordinatore del Borgo negli anni 1974 – ‘76
Caro Amico, senz’altro vi penseremo in questi giorni, anche perché il compleanno di Danilo occorre solo tre giorni dopo il mio. Sono molto contento di sapere di questo programma, e soprattutto sapere che il restauro del Borgo è completo. Questo mi dà tanta soddisfazione. Complimenti, Amico, di aver concepito e portato a fine questo lavoro importante. So che Danilo sarebbe molto orgoglioso di te. Vi auguro un programma pieno di successo. È un modo giusto per celebrare il novantesimo compleanno di tuo padre. Ti mando, anche da parte di Gael, un forte abbraccio, Larry
Vincenzo Borruso – Medico, collaboratore a Cortile Cascino sin dai primi anni ‘50
Carissimo, ci vedremo presto. Spero di portarti un poco di copie di Mondo Solidale in cui abbiamo parlato del tuo papà in occasione dei suoi 80 anni. Ma dimmi, per la mia resistenza che non è più quella di prima, se è meglio venire il 28 giugno o il 29. Se mi sento, non ti preoccupare, verrò per i due giorni. Ti abbraccio, Vincenzo
Ileana Prezioso – Associazione Ritmi Africani, Torino
Ciao cari, grazie per questo bellissimo programma. Noi (Ritmi Africani) ci saremo, al momento in due. Arriviamo a Palermo il 27 in tarda serata. Prima di tutto vorremmo iscriverci ai laboratori maieutici! Ci piacerebbe ascoltare e conoscere quanto fatto da altri (in particolare l’esperienza di Macerata e quella delle scuole), entrare in contatto con le altre realtà. Il nostro contributo fino ad oggi è stato piccolissimo rispetto ad altri, ma ci farebbe comunque piacere inviarvi alcune immagini delle attività fatte a Torino e una testimonianza dal Senegal di uno dei lavori ispirati a Danilo Dolci. Nel frattempo vi ringrazio e vi mando un forte abbraccio dal caldo torinese/africano!!
Giuseppe Casarrubea – Storico, Partinico
Caro Amico, forse ti ho già detto che per i 90 anni dalla nascita di Danilo ho lavorato a un libro che sarà nelle librerie italiane , credo prima della ricorrenza, e che al momento è in fase di stampa. Credo che sia valsa la pena scriverlo perché incrocia la biografia di tuo padre con quella di un siciliano come me, con la sua storia e con i suoi sforzi di venire a capo di un nuovo modo di esistere e di agire. È stato un percorso lungo, dalle lotte dei partigiani nella Slovenia occupata dai nazifascisti, quando tuo papà era appena un ragazzo, alla nascita e allo strutturarsi della maieutica. Spero che ci possiamo vedere presto, anche per parlare di questa mia fatica che credo sarà utile, e non come molte cose che si scrivono, “chiacchiera”. Un abbraccio, Pino
Marcello La Matina – Professore di Filosofia del linguaggio, Università di Macerata
Caro Amico, so quanto siano importanti le prossime giornate: se fossi lì in Sicilia, vorrei essere con te, con voi. Il fascino della figura di Danilo è come un aroma che si sprigiona mano a mano che le parole rivelano la loro vita. Io credo che la sua scoperta della maieutica possa essere considerata uno dei risultati più interessanti e problematici della filosofia del Novecento. Interessante lo è, perché rivaluta il posizionamento degli attori della comunicazione; problematico è, perché svela l’occultamento che il posizionamento stesso – usato dai parlanti egemoni – gioca nella costruzione dei significati sociali. So che molti studiano Danilo. E quel che trovo importante è che, per studiarlo, devono essi stessi porsi i suoi problemi, compiere le sue stesse osservazioni, fino ad imbattersi nella cortina che il linguaggio fa calare sulle cose, rendendole opache. Ed è lì che Danilo ha posto la sua vanga per dissodare le ideologie violente. È lì che anch’io vorrei accamparmi. Ti abbraccio fraternamente, e saluto don Ciotti.
Barbara Vaccarelli – Associazione Territori, L’Aquila
Non potendo essere con VOI oggi, ecco il contributo di Territori per i 90 anni con Danilo: http://territoriaq.com/2014/06/28/90-anni-con-danilo-gru/ Un abbraccio da qui… è come se fossi con TUTTI VOI! Barbara

Volti e immagini dal Borgo