Renato Sarti – drammaturgo, attore e regista – porterà in scena, dopo più di quindici anni dal suo debutto, una nuova versione dello spettacolo È vietato digiunare in spiaggia. Un processo clamoroso, che ha visto protagonista e vittima Danilo Dolci, in uno dei migliori spettacoli di politica illustrata offerto da anni in Italia.
Durante il settimo decennio dell’Ottocento il grande critico d’arte John Ruskin, allora professore a Oxford, convinse i suoi studenti a uscire dalla contemplazione improduttiva e a seguirlo in un’impresa manuale: la costruzione di una strada. Tutti i partecipanti all’impresa, tra cui il giovane Oscar Wilde, andarono poi fieri di quel tentativo per tutta la vita.
Di sicuro ignaro di tale precedente, circa ottant’anni dopo, nel 1956, Danilo Dolci promosse qualcosa di simile a Partinico. I suoi seguaci però non erano ricchi studenti inglesi, ma braccianti siciliani disoccupati e disperati. Piuttosto che languire nell’inattività, Dolci li stimolò a intraprendere, non pagati, un’opera di utilità pubblica collettiva: il restauro di una strada preziosa per il collegamento coi campi. Commise però l’errore di chiamare ad alta voce tale servizio volontario «sciopero alla rovescia». È vietato digiunare in spiaggia tratta proprio il processo relativo allo sciopero alla rovescia, attingendo dai verbali dell’epoca, proponendo una versione coinvolgente con spunti di riflessione su una delle azioni nonviolente più rappresentative di Danilo Dolci.