Titolo: Aldo Capitini – Danilo Dolci. Lettere 1952-1968, a cura di Giuseppe Barone e Sandro Mazzi
Edizione: Carocci Editore, Roma, 2008
Secondo volume dell’epistolario di Aldo Capitini, avviato dalla Fondazione a lui intitolata. Questo carteggio testimonia i contatti tra il pensatore umbro e Danilo Dolci, iniziati già nel 1952, quando Dolci, come lui stesso racconta, sta attuando il suo primo digiuno e riceve un’unica lettera di solidarietà, inviata da Perugia da «uno sconosciuto»: Aldo Capitini.
Tra i due si instaura da subito un rapporto di reciproca influenza e profonda stima, documentato da un’ampia corrispondenza quasi interamente inedita, se si eccettuano alcune lettere pubblicate nel 1969 dalla rivista “Il Ponte”. Dolci riconosce in Capitini una sorta di ascendenza e quasi di paternità dal punto di vista dell’ispirazione ideale. Da parte sua Capitini seguirà costantemente l’attività dell’amico – come testimoniano i suoi scritti al riguardo: Rivoluzione aperta (Parenti, Firenze, 1956) e Danilo Dolci (Lacaita, Manduria, 1958) – e le sue posizioni verranno a costituire per lui un ulteriore spunto per elaborare approfondimenti e confronti, «aggiunte», in campo civile, educativo, politico.
Il carteggio rappresenta la prima raccolta integrale di una così rilevante documentazione epistolare, strumento indispensabile per la ricostruzione dell’intensa relazione di amicizia e collaborazione tra due figure di valore assoluto della nonviolenza, proponendo un punto di vista di notevole profondità per la comprensione della vita sociale, politica, culturale e religiosa del nostro secondo Novecento.
Questo libro è disponibile presso i locali del Centro Sviluppo Creativo Danilo Dolci di via Roma 94 a Palermo.