Che futuro per la pace in Europa?

Mar 4, 2022Notizie

Il CSC Danilo Dolci condanna le recenti azioni di guerra intraprese dalla Russia e sostiene e si congiunge al cuore dei cittadini ucraini che stanno subendo un violento attacco che minaccia la loro sopravvivenza. Ci appelliamo inoltre ai milioni di cittadini russi che rifiutano e non si riconoscono nelle azioni militari del loro governo, chiedendo di unirsi alle iniziative nonviolente per fermare il conflitto in corso.

Allo stesso tempo, esprimiamo seria preoccupazione sulla corsa agli armamenti che alcuni stati e l’Unione Europea hanno intrapreso in risposta alle suddette azioni militari. In particolare, che l’European Peace Facility sia stato tradotto in un finanziamento per la produzione di armi riflette un concetto di pace che non è coerente con il significato di pace e di nonviolenza di cui lo stesso strumento dovrebbe essere portatore. Ci inquieta non poco il percorso che i paesi dell’UE hanno intrapreso, in una prospettiva futura che vede le armi come i soli strumenti volti a garantire la pace.

Come scriveva Dolci in Inventare il Futuro, “la violenza, anche se diretta a fini generosi, ha ancora in sé il seme della morte”. Le soluzioni diplomatiche, le trattative e il dialogo fra le parti rimangono sempre uno strumento potente dei membri della comunità internazionale. Auspichiamo che le politiche future dell’Europa per la costruzione della pace non siano focalizzate sulla produzione degli armamenti, ma indirizzate ad iniziative volte al dialogo e alla costruzione di ponti fra popoli. In particolare, sottolineiamo con forza la centralità e il potere dell’educazione e il suo valore a lungo termine per le comunità umane: solo l’educazione può generare un mondo consapevole delle connessioni e reti fra esseri umani, e di come le azioni e volontà degli individui siano tasselli fondamentali per la costruzione nonviolenta di un futuro di pace.

“Dipendiamo dalle strutture ma anche le strutture dipendono da noi. Le forze creative possono iniziare dentro di noi a soverchiare le forze distruttive? Se ognuno al mondo può sapere verificando il costo di ogni scelta, una immensa forza può crescere.

Il nostro mondo può divenire una pallina di vetro bruciato negli spazi – o una creatura viva di creature. Se ciascuno al mondo si chiede: da chi dipende questa scelta? Non dipende anche da me? Una immensa nuova forza, anche politica, si scatena. Non dipende da ognuno? Come possiamo superare, passo dopo passo, l’enorme divario tra la realtà attuale e la realtà quale potrebbe essere?”

(D. Dolci, 1985, Palpitare di Nessi, MESOGEA, p.112)