Questa pièce esplora le marginalità umane e sociali del nostro tempo attraverso il fantasma di Stracci, personaggio de “La ricotta” di Pasolini. Stracci, un disgraziato del sottoproletariato romano, viene arruolato per il ruolo del “ladrone buono” in un film sulla Passione di Cristo. Durante le riprese, Stracci muore sulla croce, nell’indifferenza generale. È proprio qui che la drammaturgia di Gigi Borruso attecchisce: Stracci è ancora sulla croce e non sa di essere morto.
Ambientata a Palermo, la pièce intreccia il racconto di Stracci con quelli della moglie Lena e della figlia Vita. In una narrazione piena di equivoci e inconsapevole comicità, Borruso racconta, attraverso questo terzetto di personaggi di periferia, lo smarrimento dell’arte stessa nel comprendere il reale e nell’intercettare chi è soffocato dal bisogno.
Testo e regia di Gigi Borruso
- Interpreti: Gigi Borruso, Valeria D’Aquila, Alessandra Guagliardito
- Scena e Costumi: Valentina Console
- Musiche: Giacco Pojero, Nino Vetri, Louis Sclavis, Ryuki Sakamoto
- Assistente regia: Felicetta Ottavia Giordano, Carla Carta





