Bronstein Collective:
- Corina Marti: Clavicimbalum
- Serkan Mesut Halili: Kanun
- Oded Geizhals: percussioni
PROGRAMMA
| Fra duri scogli | Paolo da Firenze c1355-1436 |
| Nihavend Ilahi | anon. Ottoman late 15th century |
| Saltarello | anon. Italy 14.century |
| Buselik Pesrev | anon. Ottoman late 15th century |
| Mizmor shir | anon. Sephardic 15th century |
| Nel bosco senza foglie | Giovanni da Firenze c1270-1350 |
| Trio (2023-25) | Oded Geizhals *1990 |
| Mizmor ledavid | anon. Sephardic 15th century |
| Hicaz Pesrev | anon. Ottoman late 15th century |
| Istampitta | anon. Italian 14th century |
“Fra duri scogli” è un programma musicale che fonde opere turche, sefardite e composizioni di maestri del tardo Medioevo e del primo Rinascimento come Don Paolo da Firenze e Giovanni da Firenze. Il trio interpreta questi brani con un approccio che riflette l’estetica e la sensibilità dell’epoca, dove il tono delicato del Kanun si unisce al suono caratteristico del Clavicimbalum e la tessitura ritmica è arricchita dagli strumenti a percussione.
Il titolo dello spettacolo è ispirato a un brano di Don Paolo da Firenze, il cui testo risuona di un’attualità sorprendente, esprimendo una sensazione di smarrimento e pericolo che ricorda i versi di Petrarca e i riferimenti danteschi, evocando l’immagine di una barca senza controllo in un mare tempestoso.
Fra duri scogli, sanz’alcun governo
mi trovo, lasso, in tempestoso mare; perduto ho l’orza e son a mezo ‘l verno naufragando come uom suol fare. Di Scorpio quella casa mi spaventa che ssuole a’ più periti aiuto dare.
Ma se fè ha piatà, chi ne tormenta dolente fia assai ne mai contenta.
Il controllo sulla barca è perso, la sensazione è quella di essere in pieno inverno –
un chiarissimo riferimento a Petrarca: Passa la nave mia colma d’oblio
Passa la nave mia colma d’oblio
per aspro mare, a mezza notte il verno,
enfra Scilla et Caribdi; et al governo
siede’l signore, anzi’l nimico mio. […]
Questa profonda risonanza con i testi e la musica ha spinto il Bronstein Collective a esplorare la musica italiana del tardo Medioevo e a combinarla con le tradizioni musicali dei loro Paesi d’origine. Sebbene la sensazione sia spesso quella di navigare “su una barca senza timone tra scogli duri, in tempi difficili”, questa determinazione ha rafforzato la loro volontà di portare il trio sui palchi di tutto il mondo.
L’approccio interpretativo del trio evidenzia le radici musicali condivise da Oriente e Occidente, invitando il pubblico a un viaggio attraverso il paesaggio sonoro del passato e del presente. Il programma include anche una composizione originale del percussionista Oded Geizhals, scritta per un ensemble insolito (Kanun, Registratore e Melodica), che cattura la versatilità strumentale e le personalità uniche dei membri. Provenendo da diverse parti del mondo, ognuno apporta la propria esperienza, creando una notevole miscela di culture, sentita come essenziale per i musicisti e per le loro comunità, specialmente nei tempi attuali.




