#100annidiDaniloDolci

L’infanzia di Orlando 

Opera dei Pupi

Borgo Danilo Dolci

Domenica 29 giugno 2025

17:00

Pupari: Giacomo Cuticchio, Giuseppe Graffeo, Tania Giordano, Elisa Puleo

Adattamento scenico e regia di Mimmo Cuticchio

Musiche: tradizionale pianino a cilindro 

Lo spettacolo narra le avventure giovanili del celebre eroe, ben prima che diventasse il primo paladino di Carlo Magno. La leggenda racconta che, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, Orlando dimostrò fin da bambino la sua tempra straordinaria. Nato in una grotta vicino Sutri, visse per sette anni nei boschi con la madre Berta, senza mai frequentare la scuola. Un giorno, mentre raccoglieva erbe per la madre, uccise un serpente scambiandolo per un pesce, un primo segno del suo carattere indomito.

Berta, sorella di Carlo Magno, era stata bandita dal territorio cristiano dopo essere fuggita da Parigi per amore di Milone e temeva che il figlio potesse rivelare le sue origini. Ma il piccolo Orlandino, vivace e curioso, si avventurò fino a Sutri per vendere formaggi e ricotta. Lì fece presto amicizia con un gruppo di giovani popolani e fu invitato a partecipare a una giostra tra figli di poveri e figli di nobili. Orlandino si distinse vincendo tutti, incluso Oliviero, figlio del governatore Rainiere. Il destino volle che Carlo Magno, dopo la sua incoronazione a Roma, si fermasse a Sutri. Orlandino, con astuzia, riuscì a penetrare nel palazzo. Nonostante Gano di Magonza volesse farlo arrestare, Carlo Magno, affascinato dalla sua scaltrezza, volle scoprire la sua identità e lo fece seguire da due paladini, che svelarono la verità. Così, Carlo incontrò sua sorella e il nipote Orlandino, e insieme partirono per Parigi.

“L’Infanzia d’Orlando” ripropone una delle 371 serate della “Storia dei Paladini di Francia”, cicli che fino agli anni Sessanta gli opranti mettevano in scena per spettatori fedelissimi. Mimmo Cuticchio ha estrapolato questo episodio dalle varie Chanson de geste, proponendolo come una “serata speciale”. L’intento è definire una drammaturgia conclusa, isolando l’episodio specifico e fornendo, tramite una recitazione in buona parte improvvisata, indicazioni sui caratteri dei protagonisti, sulla trama precedente e sugli sviluppi futuri. Gli spettatori possono così cogliere il nesso tra messinscena e racconto, grazie alla solida struttura dell’opra che alterna momenti descrittivi e passaggi spettacolari come battaglie, apparizioni magiche e combattimenti.

Attraverso la vicenda di Orlandino, lo spettacolo mette in luce come il protagonista abbia dovuto affrontare soprusi e discriminazioni fin da piccolo, con genitori costretti alla fuga e a vivere di stenti, separati dai propri cari. L’opera, pensata per la grande scena con opranti, manianti e combattenti a vista, focalizza l’attenzione sul valore della famiglia e della scuola, elementi necessari per riscattarsi da una condizione che altrimenti rimarrebbe di assoluta povertà.

A cura di

Compagnia Figli d’Arte Cuticchio 

Nasce nel 1971 sotto la guida di Mimmo Cuticchio, figura centrale nel panorama del teatro dei pupi. La Compagnia inaugura il Teatro di Via Bara all’Olivella il 28 luglio 1973.

Il lavoro della Compagnia si concentra sul recupero e sulla valorizzazione delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, affiancandovi una costante ricerca e sperimentazione artistica. Nel 1977, si costituisce in Associazione con l’obiettivo di realizzare, oltre alle produzioni teatrali, progetti di promozione e divulgazione culturale. Tra questi, spiccano mostre, laboratori e il rinomato festival di teatro di figura e narrazione “La Macchina dei Sogni”, giunto alla sua 41esima edizione.

Dal 2007, il patrimonio della Compagnia – che include pupi, fondali, copioni, macchine sceniche e piani a cilindro – è divenuto un luogo aperto al pubblico. Si configura come un vero e proprio museo in movimento, sviluppandosi negli spazi dove la compagnia lavora, costruisce i pupi e rappresenta le storie, sia quelle tradizionali che quelle di nuova creazione. Oltre al teatro e al laboratorio, la Compagnia gestisce un archivio costantemente aggiornato. Nel 2013, il Ministero dei Beni Culturali, su proposta della Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, ha dichiarato l’Archivio di Mimmo Cuticchio di “interesse storico particolarmente importante”.

Mimmo Cuticchio

Puparo, cantastorie, attore e regista teatrale, nel 1971 forma il gruppo Figli d’Arte Cuticchio. Nel 1973 apre il Teatro dei Pupi S. Rosalia a Palermo in Via Bara all’Olivella n. 95 dove ancora oggi si rappresenta il ciclo della storia dei paladini di Francia e dove la conservazione del patrimonio di tecniche tramandate da padre in figlio o da maestro ad allievo è un valore essenziale. Nel 1977 fonda l’Associazione “Figli d’Arte Cuticchio” che accorpa la compagnia omonima; per la prima volta una compagnia di pupari viene riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali. La compagnia diretta da Mimmo Cuticchio salda tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Oltre all’attività di produzione, il gruppo Figli d’Arte Cuticchio promuove e organizza mostre, rassegne e dal 1985 un festival teatrale dedicato al teatro di figura e alla narrazione intitolato La Macchina dei Sogni. Nel 1997 realizza la prima Scuola per pupari e cuntisti con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi e al cunto. Nel 2013, con un decreto, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per gli Archivi Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico, ha dichiarato l’archivio cartaceo dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio di interesse storico. Cuticchio è stato insignito della Laurea Magistrale Honoris Causa in Italianistica dall’Università degli Studi di Palermo e della Laurea Honoris Causa in Teatro, Musica, Danza dall’Università degli Studi Roma Tre.

    #100annidiDaniloDolci

    Cento anni fa nasceva Danilo Dolci. Celebriamo il suo centenario con eventi, iniziative, approfondimenti che ci accompagnano in un cammino collettivo e partecipato per riscoprire il suo messaggio.