“Se la maggioranza degli individui nel mondo occidentale non fosse così cieca davanti alla vera grandezza, Dolci sarebbe ancora più noto di quello che è” Erich Fromm
Nel volume “Conversazioni con Danilo Dolci” – già pubblicato per Mondadori nel 1977 e poi dimenticato per trent’anni – Giacinto Spagnoletti raccoglie interviste inedite, dialoghi e trascrizioni di alcune trasmissioni radiofoniche, proponendo un appassionante e serrato dialogo a tu per tu con Danilo Dolci. Intrecciando in una prosa scorrevole vita privata a impegno politico-sociale, l’autore regala ai lettori la piacevole sensazione non solo di leggere le pagine di un libro ma anche di intrattenere una vera e propria conversazione con il Dolci poeta, pedagogo, attivista e uomo. È un libro che, come dice l’autore, “chiede di rimanere, per poco o per molto, al servizio di quanti si sforzano di percorrere analoghe strade di liberazione”.
Giacinto Spagnoletti (1920-2003) è stato saggista, critico letterario, storico e scrittore. Ha insegnato Letteratura italiana moderna in diverse università italiane.
Tra le sue pubblicazioni, oltre a manuali di storia della letteratura e della poesia italiana, ricordiamo Renato Serra (1943), Scrittori di un secolo (1974) e Il personaggio “io” (1974).
“Per principio non chiedo soldi […]; ma per ragioni di estrema necessità, per esempio, quando si telefonava a Carlo Levi, accorreva subito, vendendo se occorreva un quadro; una volta Vittorini ci inviò quasi tutto il denaro ricavato da una delle edizioni di “Conversazione in Sicilia”. Con quella somma, ricordo, abbiamo potuto costruire il tetto della seconda casa, cioè dell’asilo. […] Soprattutto lui era un uomo incantevole, con quella sua voce cantilenante; a me, allora, interessava più la persona che il letterato.
[…] Levi guardava e vedeva tutto, io mi accorgevo che si soffermava su certe cose da me ancora non viste: guardava talvolta con gli occhi di un cane. In seguito ci siamo spesso incontrati.[…] Era come un grande fiume. In genere si pensava che fosse un egocentrico, ma Levi era semplicemente compiaciuto di stare al mondo. La sua generosità non aveva limiti, assomigliava appunto al fluire di un fiume: chi voleva bere, beveva.”
Danilo Dolci in Conversazioni con Danilo Dolci di Giacinto Spagnoletti, pg. 68-69
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