Sono trascorsi più di tre anni dall’inizio della guerra di invasione della Russia in Ucraina. Con l’intento di garantire un quadro uniforme di accoglienza tra i paesi membri, l’Unione Europea si era immediatamente mossa per attivare per la prima volta la direttiva sulla Protezione Temporanea. Grazie a questa direttiva, più di 4 milioni di rifugiatз ucrainз hanno avuto accesso a servizi fondamentali, tra cui:
- permesso di soggiorno rinnovabile;
- accesso al mercato del lavoro;
- accesso ad alloggi adeguati;
- accesso ai sistemi sanitario ed educativo.
L’attivazione della direttiva ha dimostrato come un intervento rapido e coordinato sia possibile, e tuttavia, il protrarsi della guerra ha reso necessario affrontare le sfide della presenza a lungo termine nei paesi di destinazione, andando oltre la gestione emergenziale.
HumanityHub nasce da questa esigenza. Il progetto si propone di identificare gli ostacoli alla piena partecipazione socio-economica dellз rifugiatз ucrainз e di promuovere percorsi concreti e realmente rispondenti alle loro necessità.
Attraverso focus group, alcune partecipanti al progetto hanno già messo in luce come la vita dellз rifugiatз sia fortemente condizionata dall’incertezza legale, e come la partecipazione lavorativa sia ostacolata da fattori strutturali: le barriere linguistiche, il mancato riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite nei paesi d’origine e la marginalizzazione verso lavori precari o sottoqualificati. Questi elementi contribuiscono a spiegare anche perché emerga spesso l’interesse verso percorsi imprenditoriali come possibile alternativa.
Ma la partecipazione lavorativa – le cui difficoltà influenzano a loro volta l’accesso ad altri servizi e alla possibilità di avere un alloggio stabile – dipende anche dal soddisfacimento di altre condizioni: la creazione di reti sociali di supporto, la presa in carico delle vulnerabilità psicologiche legate al conflitto e allo sradicamento, e l’attenzione alle specificità di genere. La maggior parte delle rifugiate sono infatti donne, molte delle quali con bambini a carico, il che richiede non solo un’attenzione mirata, ma anche la disponibilità di servizi adeguati, come asili e strutture di supporto, affinché lavoro e vita quotidiana possano svilupparsi in modo sostenibile.
Per rispondere a queste sfide, HumanityHub integrerà diverse esperienze: quella nella creazione di percorsi psicosociali del Rehabilitation Centre for Stress and Trauma (RCT), le competenze in ambito di reskilling e imprenditoriale di Act Group, e l’eredità della pratica maieutica dolciana del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci ETS. L’obiettivo è creare approcci partecipativi, olistici e realmente impattanti, co-creando con le rifugiate percorsi efficaci per sostenere la loro vita a lungo termine in Italia e in Croazia.
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HumanityHub – Where Cultural Inclusion Meets Economic Empowerment è un progetto finanziato da ESF+ Social Innovation + (Initiative aiming at mitigating the societal consequences caused by Russia’s war of aggression in Ukraine) e ha l’obiettivo di rispondere alle sfide che ostacolano la piena partecipazione economica e sociale delle persone rifugiate ucraine in Italia e in Croazia, sviluppando percorsi costruiti con un approccio partecipativo e una prospettiva olistica.
Partner
- Coordinatore: Rehabilitation Centre for Stress and Trauma (RCT), Croazia
- Act Group, Croazia
- Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci – ETS, Italia
Per ulteriori informazioni seguici su Instagram e LinkedIn o contatta melisa.bucur@danilodolci.org.