Qual è il ruolo della sofferenza in una vita buona? Cosa spero per il futuro? Cosa dovrei fare quando fallisco?
Queste sono alcune delle domande a cui LIFE ha cercato di rispondere nel corso dell’ultimo anno, coinvolgendo cinque Paesi dell’Unione Europea. Un percorso ricco di sfide e riflessioni, che merita di essere raccontato in prima persona. In questo articolo, Lisa Avarello condivide la sua esperienza diretta, offrendo uno sguardo coinvolgente sul progetto attraverso il suo ruolo di project manager e facilitatrice.
Riflettendo sul percorso straordinario di LIFE Worth Living, emerge un sentimento di gratitudine, meraviglia e trasformazione.
Questa iniziativa, fondata sugli sforzi collaborativi di diversi partner europei, si è rivelata molto più di un’esperienza professionale. Per tutti lɜ partecipanti, è stata un viaggio profondamente personale, che ha trasformato il modo di comprendere cosa significhi vivere una vita fiorente.
Dall’inizio, LIFE ha avuto l’obiettivo di esplorare domande esistenziali fondamentali insieme a educatorɜ e dirigentɜ scolastichɜ—figure chiave nella formazione delle generazioni future. Questi interrogativi—centrati su responsabilità, speranza, sofferenza, fallimento e, infine, sulla forma di una vita fiorente—ci hanno guidato attraverso ritiri, workshop e dialoghi profondi. Insieme, abbiamo cercato di riscoprire il senso di scopo, non solo nell’educazione ma nella vita stessa.
L’inizio in Bulgaria: costruire fiducia e connessione
Il primo incontro formativo transnazionale, tenutosi tra le montagne di Bansko, in Bulgaria, è stato un momento di svolta. Immersi nella bellezza di questo paesaggio, il progetto ha mosso i suoi primi passi, riunendo facilitatorɜ con passioni e una missione comune. Per moltɜ, è stato il momento in cui si è compresa la profondità del percorso che ci aspettava. Non si trattava solo di logistica o di creare contenuti, ma di osare porre domande profonde e fidarsi delle altre persone nella propria vulnerabilità.
La prima domanda—“Dove, se da qualche parte, ti senti a casa e perché?”—rimane vivida nella memoria. Un momento semplice ma trasformativo, che ha sciolto le prime resistenze e aperto la porta a connessioni autentiche. Quello che era iniziato come un gruppo di estranei si è rapidamente trasformato in una comunità basata sulla cura, la curiosità e il coraggio.
I ritiri in Sicilia: esplorare le domande profonde della vita
Nella quiete delle campagne di San Giuseppe Jato, in Sicilia, noi tre facilitatrici del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci – ETS (io, Giulia d’Annibale e Antonella Alessi) abbiamo accolto 12 docenti per due ritiri di due giorni ciascuno. Il primo ha introdotto lɜ partecipanti ai temi fondamentali della responsabilità e della speranza, mentre il secondo ha approfondito le complessità della sofferenza e del fallimento.
Attraverso narrazioni, passeggiate nella natura, giochi e dialoghi riflessivi, lɜ partecipanti non solo hanno esaminato le loro convinzioni e valori, ma hanno anche rafforzato legami che hanno superato i confini professionali. Come formatrici, ci siamo trovate immerse nello stesso processo di esplorazione e introspezione che speravamo di ispirare nelle altre persone. È diventato chiaro che, per guidare le altre persone nell’affrontare le grandi domande della vita, dovevamo prima fare questo lavoro su noi stesse.
Questa autenticità—essere sia formatrici che compagne di apprendimento—è stata per noi, tra le tante cose, il cuore dei ritiri.





Il ritiro internazionale: la forma di una vita fiorente
Il culmine del progetto è stato il ritiro internazionale in Belgio, dove più di 60 partecipanti provenienti da tutti i Paesi partner si sono riuniti per esplorare la domanda: “Qual è la forma di una vita fiorente?”.
Questo incontro è stato un momento potente, ricco di prospettive diverse ma unificato da un impegno condiviso verso la crescita e l’empatia. In quei due giorni, l’impatto del progetto è diventato innegabile. Le educatorɜ hanno condiviso come i ritiri abbiano trasformato non solo le loro pratiche professionali, ma anche le loro vite personali. Moltɜ hanno parlato di energia rinnovata, relazioni più profonde e un senso di scopo più chiaro.
Le connessioni formatesi oltre i confini nazionali hanno dimostrato il potenziale della collaborazione internazionale nel promuovere cambiamenti significativi nell’educazione—e oltre.


Un’eredità di trasformazione
Guardando indietro, è impossibile non riconoscere la grande rilevanza di LIFE. Non è stato solo un progetto; è stato un movimento—un movimento che ci ha ricordato l’umanità al cuore dell’educazione. Affrontando le domande fondamentali dell’esistenza, abbiamo riscoperto cosa significa prenderci cura di noi stessɜ, delle altre persone e delle comunità che serviamo.
Come partner italiani, siamo orgogliosi del lavoro svolto in Sicilia e del contributo che la nostra cultura ha portato al progetto. Ma, soprattutto, siamo grati per il viaggio condiviso con i colleghi di Islanda, Bulgaria, Belgio, Grecia (e Spagna per le loro competenze digitali!). Insieme, abbiamo creato qualcosa di duraturo: una comunità di educatorɜ che si impegnano nel promuovere resilienza, empatia e scopo nelle loro scuole e oltre.
La piattaforma LIFE, con i suoi moduli di apprendimento e la comunità interattiva, garantisce che questo percorso continui. Inoltre, è stato prodotto un manuale disponibile online: https://lifeworthliving.is/project-results/.
Pensando a quella domanda finale—“Qual è la forma di una vita fiorente?”—ci si rende conto che la risposta non sta nelle parole, ma nelle esperienze condivise. Sta nella fiducia costruita, nella crescita testimoniata e nelle vite toccate. Questo è forse parte di ciò che rende una vita degna di essere vissuta?
Infine, mi sento fortunata di poter continuare questo percorso, come project member del team internazionale del Yale Center for Faith and Culture, e continuando ad esplorare questi temi come parte del progetto Growing the Life Worth Living Network in Higher Education. Questo coinvolgimento prevederà anche una summer school a Giugno 2025 dedicata a docenti dell’università, studentɜ e dottorandɜ, approfondendo ulteriormente le questioni essenziali esplorate nel progetto LIFE.
Se vuoi saperne di più scrivi a lisa.avarello@danilodolci.org, consulta la scheda del progetto o visita la pagina dell’approccio Life Worth Living internazionale, del dipartimento di Yale Center for Faith & Culture.
Life Worth Living: Caring for Our Educators and Principals è un progetto finanziato dal programma Erasmus+ – KA2 – Partenariati di cooperazione – Scuola.
Partner
- Coordinatore: NORTH Consulting ehf – Islanda
- HASKOLI ISLANDS – Islanda
- NATSIONALNA SHKOLA PO MENIDZHMANT – Bulgaria
- CENTRO PER LO SVILUPPO CREATIVO DANILO DOLCI – Italia
- BLUE ROOM INNOVATION – Spagna
- DJAPO – Belgio
- KMOP – Education and Innovation Hub – Grecia