La società odierna si caratterizza per la coesistenza di persone con etnie, religioni e tradizioni diverse.
Una mescolanza questa che si vive giorno dopo giorno anche negli ambienti scolastici e che il progetto OTHERNESS ha voluto approfondire tramite un questionario somministrato agli studenti delle scuole che hanno preso parte a questo importante progetto.
Nel caso italiano, le scuole partecipi al progetto sono state: il Liceo Regina Margherita, il Liceo Benedetto Croce e l’Educandato Statale Maria Adelaide; mentre il numero di questionari raccolti tramite le due somministrazioni dei quesiti sono stati oltre 360.
Il progetto ha previsto la realizzazione di attività non formali nelle scuole di tutti i paesi parte del partenariato, al fine di sensibilizzare gli studenti verso le tematiche della diversità culturale, del dialogo interculturale e del coinvolgimento attivo nella società, concentrandosi su tre principali tematiche: i diritti umani, la cittadinanza attiva e la diversità.
Il questionario è stato somministrato agli studenti prima e dopo l’implementazione delle attività, permettendo di registrare in tal modo le variazioni nella percezione degli studenti su tali aspetti.
La stessa procedura si è adottata negli altri paesi parte del progetto: in Bulgaria, Grecia e Portogallo.
Quali sono stati i principali risultati?
I risultati mostrano una costanza in tutti paesi coinvolti, nella percezione di alcune tematiche da parte degli studenti. Nel dettaglio, dai questionari condotti in Bulgaria, Italia, Portogallo e Grecia risulta un forte interesse nelle tematiche inerenti le differenze tra persone, valutando tale differenza come un aspetto positivo ed arricchente.
Gli studenti valutano come esempio di tolleranza: l’accettazione delle differenze ed opinioni ed il credere che ognuno indipendentemente dalle differenze sia portatore degli stessi diritti.
La tolleranza, la diversità e le differenze tra persone sono i temi che interessano maggiormente insieme agli aspetti inerenti l’assistenza al comportamento dei soggetti svantaggiati.
In Portogallo risulta inoltre un particolare interesse verso la gestione dei conflitti e delle aggressioni a scuola e la cooperazione ed il lavoro di squadra tra coetanei.
In cosa consiste “il diverso”?
Gli studenti dei quattro paesi hanno mostrato di essere a contatto con persone diverse, intendendo tale “diversità” nei termini di una differenza fisica, linguistica, nella differenza di tradizioni e festività. In Portogallo e Italia inoltre si aggiunge quale rilevante differenza, la presenza di disabilità fisiche e mentali.
Gli insegnanti sono generalmente percepiti come i più tolleranti in Bulgaria, Italia e Grecia, mentre in Portogallo sono i capi d’istituto ad essere ritenuti più tolleranti.
Si ha un approccio positivo verso coloro che hanno credenze religiose differenti e la maggior parte degli studenti si dichiara disponibile ad invitare un compagno appartenente ad un differente credo religioso, nel caso di importanti feste o eventi religiosi.
Tra le maggiori differenze compare una diversa percezione della povertà.
La maggior parte degli intervistati ha mostrato un atteggiamento generalmente neutrale al tema, (Grecia e Bulgaria), mentre la restante parte la valuta come un elemento fortemente negativo (anche se in misura minore rispetto al sondaggio condotto prima del training).
In Italia, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, buona parte degli studenti vive la povertà come un qualcosa di non negativo.
Alla domanda “cosa faresti se vedessi un tuo compagno che insulta uno studente proveniente da una famiglia povera?”, la maggior parte degli studenti in tutti i paesi coinvolti, ha risposto che interverrebbe difendendo il compagno. Stessa risposta si evidenzia alla domanda inerente il possibile maltrattamento nei confronti di compagni con disabilità fisiche o mentali.
Studenti aggressivi o ostili?
Gli studenti entrano costantemente in contatto con soggetti da essi ritenuti aggressivi o ostili e valutano tali comportamenti quali conseguenza di problemi da essi percepiti come risolvibili solo tramite la violenza o come il risultato di un cattivo contesto familiare di provenienza.
Nonostante tali comportamenti, la maggior parte degli studenti afferma che interverrebbe in difesa di quest’ultimi qualora li vedesse accusati ingiustamente; solo una piccola percentuale degli intervistati non interverrebbe poiché considererebbe la punizione ingiusta ma al contempo meritata per via della condotta tenuta in precedenza.
Dopo il training gli studenti hanno dichiarato nel secondo sondaggio (in numero maggiore) di aver assistito a casi di intolleranza o violenza verso studenti diversi.
La maggior parte degli studenti italiani ha invece dichiarato di non aver mai assistito ad atti di maltrattamento o di intolleranza all’interno delle scuole e qualora essi si fossero manifestati hanno assunto le vesti di violenze verbali, insulti e minacce, o di violenze fisiche o di isolamento dello studente.
Gli studenti conoscono i loro diritti?
La maggior parte dei rispondenti nei diversi paesi dice di conoscere i suoi diritti. Grande parte di questi però afferma di non conoscere tali diritti nel dettaglio e questo giustifica il loro desiderio di approfondire tali temi acquisendo ulteriori competenze in tale ambito.
I questionari mostrano sia nella prima che seconda somministrazione, una generale predisposizione all’accettazione del diverso, questo nei termini di una valutazione e comprensione positiva del suo valore. Le scuole in tal senso risultano ambienti favorevoli per l’incontro con tutto ciò che viene considerato diverso dagli studenti, incluse le diverse religioni e tradizioni.
Il progetto si avvia oggi al termine, ma l’interesse degli studenti e dei professori verso le tematiche da esso evidenziate mostrano che i dati raccolti ed il materiale sviluppato, avrà un seguito nei termini di un rinnovato impegno nelle scuole verso tali topic.
A proposito di OTHERNESS
OTHERNESS è cofinanziato dal programma Erasmus+, Azione chiave 2: Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche – Partenariato Strategico per l’educazione scolastica, e mira ad educare gli studenti delle scuole primarie e secondarie a mostrare tolleranza, esprimere e comprendere differenti punti di vista e rispettare la diversità.
Il partenariato del progetto coinvolge 4 organizzazioni:
- Fondazione Prosveta-Sofia (Bulgaria, coordinatore);
- Center of non formal education (Grecia);
- Instituto Politecnico De Santarem (Portogallo);
- Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci” (Italia).
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